Intel si unisce ad altre aziende e cessa le attività in Russia
Un numero crescente di società occidentali sta cessando le proprie attività in Russia.
Il gigante dei semiconduttori Intel ha annunciato che cesserà le sue attività in Russia. Quest'ultimo sviluppo arriva in un momento nel quale già varie aziende tecnologiche occidentali sono uscite dal mercato russo.
I governi occidentali hanno imposto numerose sanzioni alla Russia da quando il paese ha invaso la vicina Ucraina. Le sanzioni hanno anche visto diverse società uscire dai mercati russi negli ultimi due mesi.
Dopo l'invasione, le aziende tecnologiche occidentali, i giganti del petrolio, le catene di fast food e alcune istituzioni finanziarie si sono ritirate dalla Russia.
Intel è diventata l'ultima azienda tecnologica ad aderire a questo movimento. Quest'ultimo sviluppo arriva un mese dopo che Intel ha sospeso le spedizioni ai clienti in Russia e Bielorussia. La società ha ora aggiunto di aver implementato misure di continuità operativa per ridurre al minimo le interruzioni delle sue operazioni globali. Intel ha detto:
"Intel continua ad unirsi alla comunità globale nel condannare la guerra della Russia contro l'Ucraina e nel chiedere un rapido ritorno alla pace".
Intel rimane uno dei principali produttori di semiconduttori a livello globale e i suoi chip sono utilizzati in computer, veicoli elettrici, smartphone e altri gadget tecnologici.
International Business Machines Corp (IBM) ha fatto una mossa simile dopo aver sospeso le sue spedizioni in Russia. Il governo ucraino ha esortato le società di cloud computing e software con sede negli Stati Uniti a terminare le loro operazioni in Russia.
Il governo russo ha fatto affidamento sui server di IBM, Dell Technologies Inc. e Hewlett Packard Enterprise Co (HPE) negli ultimi decenni per alimentare alcune delle sue operazioni.
Le sanzioni imposte dai governi occidentali e l'uscita di questi giganti della tecnologia dovrebbero limitare le risorse a disposizione della Russia e porre fine alla guerra in Ucraina.
Anche compagnie petrolifere come Shell, ExxonMobile e BP hanno cessato le loro attività in Russia. Alcune di queste società hanno operazioni in Russia per decine di miliardi di dollari.