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Le azioni europee scivolano al ribasso; al centro dell’attenzione le banche centrali e l’inflazione.

13 January 2025 Da News Team

Lunedì i mercati azionari europei sono scesi, iniziando la nuova settimana con una nota negativa, con gli investitori preoccupati per lo stato dell’economia globale e le probabili risposte politiche.

Alle 03:05 ET (08:05 GMT), l’indice DAX in Germania è sceso dello 0,3%, il CAC 40 in Francia è scivolato dello 0,3% e il FTSE 100 nel Regno Unito è sceso dello 0,3%.

Le banche centrali al centro dell’attenzione

Venerdì le azioni europee hanno chiuso in ribasso dopo che un rapporto sull’occupazione negli Stati Uniti migliore del previsto ha accresciuto i timori circa la cautela della Federal Reserve in merito ad ulteriori tagli dei tassi di interesse.

Questo sentimento negativo è continuato lunedì, con gli investitori che hanno iniziato a temere che la prossima mossa della Fed potrebbe essere quella di aumentare i tassi di interesse, soprattutto se il presidente eletto Donald Trump dovesse portare avanti le sue proposte di tariffe commerciali di massa e tagli fiscali.

La Banca centrale europea, al contrario, può allentare ulteriormente la politica monetaria quest’anno, ma deve trovare una via di mezzo che non provochi una recessione né provochi un ritardo eccessivo nel contenimento dell’inflazione, ha dichiarato a un quotidiano austriaco l’economista capo della BCE Philip Lane.

Lo scorso anno la BCE ha tagliato i tassi di interesse quattro volte e quest’anno i mercati ne hanno tagliati altri quattro.

“Se i tassi di interesse scenderanno troppo rapidamente, sarà difficile tenere sotto controllo l’inflazione dei servizi”, ha affermato Lane lunedì, citato dal quotidiano Der Standard.

“Ma non vogliamo neanche che i tassi rimangano troppo alti per troppo tempo, perché ciò indebolirebbe la spinta inflazionistica al punto che il processo di disinflazione non si fermerebbe al 2%, ma l’inflazione potrebbe scendere notevolmente al di sotto dell’obiettivo”, ha aggiunto Lane.

Dati sull’inflazione in arrivo

Lunedì ci saranno pochi dati economici da analizzare, ma molta attenzione sarà rivolta ai dati sull’indice dei prezzi al consumo (CPI) statunitense di mercoledì, dopo che i verbali della riunione di dicembre della Fed, pubblicati la scorsa settimana, hanno mostrato che i responsabili politici restano preoccupati per le pressioni inflazionistiche.

Ci sono anche dati sull’inflazione in Europa da studiare, con l’indice dei prezzi al consumo del Regno Unito atteso anch’esso mercoledì. Questo sarà studiato attentamente dopo la svendita della scorsa settimana dei titoli di Stato del Regno Unito, noti come gilt, per le preoccupazioni sullo stato delle finanze del paese.

GSK sulla strada dell’acquisizione

Per quanto riguarda le notizie aziendali, le azioni GSK (LON: GSK) sono scese dello 0,7% dopo che la casa farmaceutica britannica ha dichiarato che avrebbe pagato fino a 1,15 miliardi di dollari per acquistare la società biofarmaceutica con sede a Boston IDRx, che sta sviluppando una cura per un tumore raro.

Le azioni Porsche (ETR: PSHG_p) sono salite dell’1,5% nonostante il produttore tedesco di auto sportive abbia segnalato lunedì un calo del 28% delle vendite in Cina nel 2024.

Dall’altra parte dell’oceano, JPMorgan (NYSE: JPM), Wells Fargo (NYSE: WFC), Citigroup (NYSE: C) e Goldman Sachs (NYSE: GS) pubblicheranno i risultati del quarto trimestre mercoledì, mentre Bank of America (NYSE: BAC) e Morgan Stanley (NYSE: MS) pubblicheranno i risultati giovedì.

Il greggio sale a causa delle sanzioni russe

I prezzi del petrolio sono saliti fortemente lunedì, continuando i guadagni della scorsa settimana dopo l’annuncio di ulteriori sanzioni statunitensi sui produttori e sulle navi russe. Queste sanzioni potrebbero potenzialmente fungere da importante ostacolo logistico ai flussi di greggio.

Alle 03:05 ET, i future sul greggio statunitense (WTI) sono saliti dell’1,5% a 76,90 dollari al barile, mentre il contratto Brent è salito dell’1,6% a 81,06 dollari al barile.

Entrambi i contratti sono aumentati di oltre il 6% dalla metà della scorsa settimana, quando sono state inizialmente ventilate le sanzioni più ampie sul petrolio russo, prima di essere confermate venerdì.

Le nuove sanzioni hanno interessato i produttori Gazprom (MCX: GAZP), Neft e Surgutneftegas, nonché circa 200 navi che hanno trasportato petrolio russo, spingendo probabilmente Cina e India, rispettivamente il primo e il terzo importatore di petrolio al mondo, ad approvvigionarsi di più greggio altrove, con conseguente aumento dei prezzi e dei costi di spedizione.

Source: https://buystocks.co.uk/news/european-stocks-slip-lower-central-banks-and-inflation-in-focus/