Le azioni europee salgono leggermente dopo l’indice dei prezzi al consumo del Regno Unito; a seguire l’inflazione statunitense.
Mercoledì i mercati azionari europei sono saliti, prima della pubblicazione dei dati sull’inflazione mensile statunitense, molto influenti, dopo che i prezzi al consumo nel Regno Unito hanno mostrato segnali di raffreddamento.
Alle 03:05 ET (08:05 GMT), l’indice DAX in Germania è salito dello 0,3%, il CAC 40 in Francia ha guadagnato lo 0,3% e il FTSE 100 nel Regno Unito è balzato dello 0,7%.
I dati sull’inflazione negli Stati Uniti incombono
Gli investitori attendono con prudenza la pubblicazione, più avanti nella sessione, degli ultimi dati sui prezzi al consumo negli Stati Uniti, poiché ciò potrebbe potenzialmente modificare le aspettative sulla futura politica monetaria della Federal Reserve.
I mercati hanno già posticipato a giugno le aspettative per il prossimo taglio dei tassi da parte della Fed, dopo l’inaspettatamente positivo rapporto sull’occupazione pubblicato all’inizio di questo mese.
Gli economisti prevedono che l’indice dei prezzi al consumo di dicembre registrerà un aumento del 2,9% su base annua, con un incremento dello 0,4% su base mensile, mentre l’indicatore di base, che esclude le componenti volatili di cibo ed energia, dovrebbe aumentare dello 0,3% su base mensile, con un guadagno annuo del 3,3%.
Sebbene la Fed fosse convinta che l’inflazione si fosse moderata abbastanza da iniziare a tagliare i tassi di interesse a settembre, il ritmo dell’inflazione annuale è rimasto al di sopra dell’obiettivo del 2% della Fed.
Martedì i dati sui prezzi alla produzione negli Stati Uniti per dicembre sono stati sorprendentemente moderati, con l’indice di base invariato nel mese.
Tornando all’Europa, l’inflazione britannica ha registrato un inaspettato rallentamento, attestandosi a un tasso annuo del 2,5% a dicembre, dal 2,6% di novembre, mentre gli indicatori principali dell’inflazione sono diminuiti più drasticamente.
La Banca d’Inghilterra annuncerà la sua prossima decisione sui tassi di interesse il 6 febbraio e questo raffreddamento dell’inflazione potrebbe convincere i responsabili politici a tagliare nuovamente i tassi di interesse, soprattutto dopo che i rendimenti del debito pubblico del Regno Unito sono recentemente saliti ai massimi degli ultimi 16 anni, a causa delle preoccupazioni sulla salute fiscale della Gran Bretagna sotto la guida del cancelliere Rachel Reeves.
Le banche americane sotto i riflettori
Per quanto riguarda le notizie aziendali, l’attenzione sarà rivolta agli utili del quarto trimestre del 2024 negli Stati Uniti, con i risultati di alcune delle più grandi banche statunitensi, tra cui Citigroup (NYSE: C), Goldman Sachs (NYSE: GS) e JPMorgan Chase (NYSE: JPM), attesi più avanti nella sessione.
Ci si aspettava che i creditori registrassero utili più consistenti, alimentati da una solida attività di negoziazione e conclusione di accordi.
Altrove, le azioni di Experian (OTC: EXPGF) hanno registrato un leggero rialzo dopo che la principale azienda mondiale di dati e tecnologia ha registrato una solida performance per il terzo trimestre dell’anno fiscale 2025.
Le azioni Hays (LON: HAYS) sono aumentate dell’1,6% nonostante il reclutatore britannico abbia previsto un utile operativo del primo semestre al di sotto delle aspettative del mercato, citando la debolezza in tutta Europa, e ha affermato di aspettarsi che le condizioni rimangano deboli nel breve termine
Il greggio guadagna dopo il calo delle scorte statunitensi
Mercoledì i prezzi del petrolio sono aumentati, favoriti dal calo delle scorte di greggio statunitensi e dai timori che le nuove sanzioni sulle esportazioni di petrolio russo possano interrompere le forniture globali.
Alle 03:05 ET, i future sul greggio statunitense (WTI) sono saliti dello 0,6% a 76,82 dollari al barile, mentre il contratto Brent è salito dello 0,4% a 80,28 dollari al barile.
Martedì i prezzi sono scesi dopo che la US Energy Information Administration ha previsto che il petrolio sarebbe stato sotto pressione nei prossimi due anni, poiché l’offerta avrebbe superato la domanda.
Detto questo, il mercato ha trovato un certo sostegno nel calo delle scorte di greggio negli Stati Uniti, il più grande consumatore di petrolio al mondo, segnalato dall’American Petroleum Institute martedì sera.
Gli operatori continuano a concentrarsi anche sulle sanzioni russe sul petrolio, in un clima di incertezza su quanta fornitura russa andrà persa nel mercato globale e se misure alternative possano compensare tale deficit.
Source: https://buystocks.co.uk/news/european-stocks-edge-higher-after-uk-cpi-us-inflation-due-next/