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Le azioni europee crollano del 4%, le banche scivolano del 9% mentre la Cina impone dazi di ritorsione.

4 April 2025 Da News Team

Venerdì i mercati azionari europei hanno continuato a crollare, con gli investitori ancora sotto shock per l’entità dei dazi statunitensi annunciati questa settimana.

L’indice regionale Stoxx 600 era in calo del 4,4% alle 13:04 a Londra, con le banche in calo dell’8,2% dopo il crollo del 5,53% di giovedì. Il settore è visto come vulnerabile a un rallentamento della crescita o a una recessione, ora considerata una possibilità molto più forte sia per gli Stati Uniti che per l’economia globale. Venerdì gli strateghi della Bank of America hanno affermato che le banche erano anche “tra gli asset meno avanzati nel prezzare i problemi macroeconomici globali”.

La Cina, colpita dagli Stati Uniti con una tariffa complessiva del 54%, ha dichiarato venerdì che risponderà con una tariffa del 34% su tutti i beni importati dagli Stati Uniti a partire dal 10 aprile.

Giovedì l’indice Stoxx 600 ha chiuso in calo del 2,57%, mentre il mondo stava digerendo i dazi elevati imposti dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump a più di 180 paesi, portando al culmine i timori di una guerra commerciale globale e di una recessione negli Stati Uniti.

Tra i settori più colpiti giovedì c’è stato il commercio al dettaglio, con l’indice Stoxx Luxury 10 in calo del 5,2% nella sua peggiore sessione da quasi quattro anni. Le azioni dei giganti delle spedizioni Maersk e Hapag-Lloyd, indicatori della salute dell’economia globale, sono entrambe scese di oltre il 9%.

Le tariffe radicali sono state particolarmente severe per le economie in via di sviluppo e dipendenti dall’export in Asia, che producono indumenti e altri beni di consumo per il resto del mondo. Anche le tariffe del 25% di Trump sui veicoli importati negli Stati Uniti sono entrate in vigore questa settimana, unendosi ai suoi dazi su acciaio e alluminio.

Dopo la notizia, l’euro ha registrato forti guadagni rispetto al dollaro statunitense, raggiungendo il massimo degli ultimi sei mesi, sebbene venerdì sia rimasto invariato.

Gli economisti stanno ancora cercando di valutare l’entità delle ricadute, che dipenderanno da quanto a lungo i dazi rimarranno nella loro forma attuale e da come reagiranno le altre nazioni.

Giovedì l’Unione Europea ha dichiarato che preparerà contromisure contro gli Stati Uniti in caso di fallimento dei negoziati.

Il presidente francese Emmanuel Macron ha esortato le aziende francesi a sospendere gli investimenti pianificati negli Stati Uniti, e il ministro dell’economia tedesco ad interim Robert Habeck ha affermato che Trump “cederebbe sotto pressione” se l’Europa si unisse nella sua risposta.

L’Unione Europea è stata colpita da dazi del 20%, il Regno Unito del 10%, la Norvegia del 15% e la Svizzera del 31%.

Gli economisti di Goldman Sachs hanno affermato in una nota di venerdì che, sebbene le tariffe del Regno Unito fossero inferiori alle altre, erano comunque più alte del previsto, portando a una previsione di crescita inferiore per l’economia britannica, in calo dallo 0,8% allo 0,7% quest’anno. La banca d’investimento ha anche ridotto le sue prospettive di crescita per Svizzera, Svezia e Norvegia.

Negli Stati Uniti l’impatto sul mercato è stato ancora più grave: giovedì è stata la giornata peggiore dal 2020 per ciascuno dei tre principali indici statunitensi, con il Dow e l’S&P 500 in calo rispettivamente di circa il 4% e il 4,8%, mentre il Nasdaq Composite, incentrato sulla tecnologia, è sceso di quasi il 6%.

Venerdì i mercati dell’area Asia-Pacifico hanno registrato una flessione, con le azioni giapponesi tra le peggiori.

Source: https://buystocks.co.uk/news/european-stocks-plummet-4-banks-slide-9-as-china-imposes-retaliatory-tariffs/