Le azioni di Hong Kong con uno sconto del 36% mostrano la reale profondità della depressione cinese
Lunedì l’indice Hang Seng China Enterprises è sceso del 3,6%, avvicinandosi a un livello mai visto dal 2005 e rendendolo uno degli indici chiave con le peggiori prestazioni dell’Asia. I colossi tecnologici cinesi, tra cui Meituan e Tencent Holdings Ltd., sono stati tra i maggiori ostacoli.
Il continuo sell-off delle azioni cinesi è in netto contrasto con un Wall Street più ottimista, dove l’indice S&P 500 ha raggiunto un record venerdì per la prima volta in due anni. Ciò è avvenuto anche dopo che gli istituti di credito commerciali cinesi hanno mantenuto invariati i tassi di riferimento sui prestiti, una mossa che fa seguito alla recente decisione della banca centrale di mantenere i costi di finanziamento ma potrebbe deludere gli investitori che sperano in stimoli più aggressivi.
Gli ultimi cali potrebbero essere attribuibili a “una mancanza di catalizzatori nel breve termine e a deflussi verso alternative più attraenti nella regione”, ha affermato Marvin Chen, analista di Bloomberg Intelligence. “I mercati globali hanno registrato un’impennata nel settore dei chip, e questa è un’area in cui la Cina e il resto del mondo potrebbero correre su binari separati a causa delle tensioni geopolitiche”.
L’umore è altrettanto fragile nel mercato della Cina continentale, dove lunedì l’indice di riferimento CSI 300 è sceso fino al 2,3%, il massimo dalla fine del 2022.
Il crollo ha coinciso ancora una volta con un balzo del fatturato su una manciata di fondi negoziati in borsa che seguono gli indici chiave, segno che gli acquisti guidati dallo Stato potrebbero essere dietro l’insolito picco. Il benchmark onshore ha chiuso lunedì in ribasso dell’1,6%.
La disfatta sempre più profonda sta aggiungendo pressione su un’enorme quantità di cosiddetti derivati a palla di neve, che sono prodotti strutturati che promettono cedole simili a obbligazioni purché le attività sottostanti vengano scambiate entro un certo intervallo. L’indice CSI Smallcap 500, un riferimento per i prezzi di alcuni di questi prodotti, è scivolato fino al 3% lunedì, entro l’1% rispetto a una soglia stimata in precedenza che potrebbe innescare perdite diffuse sulle palle di neve.
Quest’anno l’indice delle azioni cinesi quotate a Hong Kong ha perso circa il 13%, mentre l’indice S&P 500 ha guadagnato l’1,5%. Il CSI 300 ha perso il 5,1%.
Una confluenza di fattori ha portato al svenimento dei titoli azionari cinesi dall’inizio del 2024, dal peggioramento del crollo immobiliare alle ostinate pressioni deflazionistiche, nonché alla riluttanza di Pechino a utilizzare misure monetarie e fiscali aggressive per rilanciare la crescita. Le incertezze sulla traiettoria dei tassi di interesse statunitensi e le preoccupazioni per una più rigorosa supervisione normativa hanno contribuito al pessimismo.
I benefici dell’allentamento monetario da parte della Banca popolare cinese sono già stati scontati e sono necessarie politiche “più incisive” per rilanciare le azioni, ha detto Eva Lee, responsabile delle azioni della Grande Cina presso UBS Global Wealth Management, in un briefing venerdì.
Source: https://buystocks.co.uk/news/hong-kong-stocks-at-36-discount-show-true-depth-of-china-gloom/