Le azioni Boeing salgono dopo un accordo sindacale provvisorio che potrebbe scongiurare uno sciopero su larga scala.
Le azioni della Boeing sono salite del 3,7% lunedì dopo che la casa produttrice di aerei e il suo più grande sindacato hanno raggiunto un accordo provvisorio che copre oltre 32.000 lavoratori, scongiurando un possibile sciopero.
Si è trattato della prima importante trattativa intrapresa dal nuovo CEO Kelly Ortberg, che ha assunto l’incarico appena un mese fa e che è stato incaricato di risollevare l’azienda produttrice di aerei in difficoltà.
Il contratto quadriennale proposto è stato salutato dal sindacato come il migliore mai negoziato ed è stato accolto con favore dagli investitori.
Tuttavia, la questione è tutt’altro che conclusa.
I lavoratori, che producono il jet commerciale più venduto dell’azienda, il 737, e altri aerei, voteranno il 12 settembre e potranno scioperare già dal 13 settembre se rifiutano il contratto e sostengono uno sciopero.
L’accordo provvisorio con il sindacato rappresenta un incentivo per Boeing, che sta cercando di ripristinare la fiducia di investitori e clienti, superare i controlli normativi e aumentare la produzione del suo 737 MAX, dopo che un tappo della porta di un MAX quasi nuovo è esploso da un aereo di linea in volo all’inizio di gennaio.
Da quell’incidente, il prezzo delle azioni Boeing è crollato del 37%, rispetto a un aumento del 7,7% dell’indice blue-chip Dow.
Come parte dell’accordo provvisorio, la Boeing si è impegnata a costruire un sostituto del suo cavallo di battaglia, il 737, presso i suoi stabilimenti nel Pacifico nord-occidentale degli Stati Uniti, se il progetto verrà avviato durante il periodo di quattro anni del contratto di lavoro, sebbene il costruttore di aerei non abbia ancora annunciato il nuovo jet.
Boeing e la concorrente Airbus sono nelle prime fasi di elaborazione di strategie per la sostituzione dei loro modelli a corridoio singolo più venduti, la cui entrata in servizio è prevista verso la fine degli anni ’30.
I termini del contratto includono un aumento salariale generale del 25% in quattro anni, al di sotto dell’aumento salariale del 40% richiesto dal sindacato International Association of Machinists and Aerospace Workers (IAM), a dimostrazione del riconoscimento della difficile situazione finanziaria della Boeing.
Gli aumenti salariali sono graduali, con i nuovi e i lavoratori più anziani che ne beneficiano in misura maggiore, per aumentare la fidelizzazione, ha affermato in una nota l’analista di TD Cowen Cai von Rumohr.
Sheila Kahyaoglu, analista di Jefferies, ha stimato che gli aumenti salariali proposti causeranno una perdita di liquidità di circa 900 milioni di dollari.
NON È UN AFFARE CONCLUSIVO
L’analista di JP Morgan Seth Seifman ha detto che i lavoratori potrebbero ancora votare contro l’accordo. Giovedì ci saranno due votazioni: una sul contratto, che richiede il 50% per essere approvato, e la seconda sullo sciopero, che richiede l’approvazione dei due terzi.
“I lavoratori hanno potere decisionale e un campione di opinioni sui social media altamente non scientifico suggerisce l’insoddisfazione per i termini contrattuali tra alcuni membri del sindacato”, ha aggiunto Seifman.
A luglio, il voto di autorizzazione allo sciopero aveva ottenuto il 99,9% di approvazione da parte dei lavoratori.
L’anno scorso, Spirit AeroSystems, il fornitore della fusoliera del 737 della Boeing, ha dovuto sospendere temporaneamente la produzione in fabbrica dopo che i lavoratori hanno rifiutato un accordo quadriennale.
“Sebbene sia improbabile, se l’IAM dovesse scioperare, riteniamo realistico supporre che la durata dello sciopero sarebbe in linea con i 51 giorni degli ultimi quattro scioperi”, ha aggiunto von Rumohr del TD Cowen.
Ha stimato l’impatto sul flusso di cassa derivante da uno sciopero di 50 giorni, compreso tra 3 e 3,5 miliardi di dollari, in un momento in cui la Boeing sta già bruciando liquidità a causa dei costi eccedenti nel suo settore della difesa e della minore produzione del 737 MAX.