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Le azioni asiatiche salgono dopo la sospensione dei dazi di Trump; la Cina sale nonostante l’aumento dei dazi.

News Team

Giovedì le azioni asiatiche hanno registrato un’impennata, sulla scia degli ottimi guadagni di Wall Street, dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato una sospensione di 90 giorni dei dazi reciproci di recente attuazione, esclusa la Cina.

Gli investitori hanno anche soppesato gli ultimi dati sull’inflazione in Cina, mentre le tensioni commerciali tra Pechino e Washington continuano ad aumentare.

Giovedì il Giappone e la Corea del Sud hanno guidato la ripresa, mentre altri mercati azionari, tra cui Australia, Hong Kong e Singapore, hanno registrato anch’essi guadagni sostanziali.

Mercoledì i principali indici azionari statunitensi hanno registrato un forte rialzo, mentre giovedì i future legati a questi indici di riferimento sono saliti nelle contrattazioni asiatiche.

Trump annuncia una sospensione di 90 giorni dei dazi doganali; colpisce la Cina con dazi del 125%

Mercoledì il presidente Donald Trump ha annunciato una sospensione di 90 giorni delle ingenti tariffe reciproche sulla maggior parte dei partner commerciali, subito dopo la loro entrata in vigore.

In una dichiarazione pubblicata su Truth Social, Trump ha affermato che la pausa è stata una risposta alle richieste dirette di numerosi governi che chiedevano negoziati commerciali e un approccio più misurato all’applicazione delle tariffe.

L’amministrazione Trump ha affermato che la pausa darà ai paesi il tempo di avviare colloqui commerciali bilaterali ed evitare interruzioni a lungo termine delle catene di approvvigionamento globali.

Questi sviluppi hanno fatto impennare i mercati finanziari di tutto il mondo, con l’indice S&P 500 che ha chiuso in rialzo del 10%, registrando il maggiore guadagno giornaliero dal 2008.

“Tuttavia, non dimenticate che siamo già stati qui con degli annunci e poi ci sono delle pause, solo per vedere nuovamente introdotta la tariffa inizialmente annunciata”, hanno avvertito gli analisti di ING in una nota.

Trump ha adottato una posizione più dura nei confronti della Cina, aumentando i dazi sulle importazioni cinesi al 125%, rispetto ai precedenti 104%.

La mossa segue l’escalation di pressioni intrapresa mercoledì da Pechino, quando ha aumentato i dazi di ritorsione sui prodotti statunitensi all’84%.

Nikkei balza del 9%, KOSPI balza del 6% con l’aumento dei titoli tecnologici

L’indice giapponese Nikkei 225 è balzato di oltre l’8% alle 03:13 GMT, mentre il TOPIX è avanzato del 7,5%.

Le azioni del produttore di chip giapponese Renesas Electronics Corp (TYO:6723) sono salite del 14%.

L’indice KOSPI della Corea del Sud è balzato del 6%, con i giganti della tecnologia Samsung Electronics Co Ltd (KS:005930) e SK Hynix Inc (KS:000660) che sono balzati rispettivamente del 5% e del 10%.

Nella sessione precedente, il KOSPI si stava dirigendo verso una fase ribassista.

L’indice S&P/ASX 200 australiano è balzato del 4,7%, mentre lo Straits Times Index di Singapore è salito di oltre il 5%.

I mercati azionari indiani sono rimasti chiusi per festività nazionale.

Le azioni cinesi balzano nonostante i dazi statunitensi più elevati; dati CPI in primo piano

Nonostante il recente annuncio di Trump abbia fatto registrare un’impennata del 125%, le azioni cinesi sono balzate in linea con i mercati più ampi.

I guadagni sono stati favoriti anche dall’aumento degli investimenti azionari da parte delle società statali per contribuire a stabilizzare i mercati. La banca centrale cinese ha dichiarato all’inizio di questa settimana di sostenere la società statale Central Huijin Investment nell’incremento delle sue partecipazioni in fondi indicizzati e di offrire supporto per la rierogazione di prestiti, se necessario.

L’indice blue-chip Shanghai Shenzhen CSI 300 è cresciuto dell’1,2%, mentre lo Shanghai Composite ha guadagnato l’1%.

L’indice Hang Seng di Hong Kong è balzato di quasi il 3%.

Per la giornata, l’attenzione si è concentrata sui dati dell’indice dei prezzi al consumo (CPI) che mostrano che l’inflazione al consumo in Cina è diminuita più del previsto a marzo, segnalando una pressione sulla spesa interna nel contesto di un conflitto commerciale sempre più profondo con gli Stati Uniti.

I dati hanno mostrato che anche i prezzi alla produzione hanno registrato un calo nel corso del mese.

Source: https://buystocks.co.uk/news/asia-stocks-surge-on-trumps-tariff-pause-china-rises-despite-tariff-hike/