Alibaba sale al massimo degli ultimi 7 mesi mentre l’investitore Burry aumenta la sua quota
Le azioni di Hong Kong di Alibaba Group (HK:9988) (NYSE: BABA) sono salite ai massimi di sette mesi venerdì dopo che la società di investimento di Michael Burry ha aumentato la sua partecipazione nel colosso dell’e-commerce e in molti dei suoi concorrenti cinesi.
Alibaba è balzata di oltre il 7% a 85,80 HK$, il livello più alto dall’ottobre 2023. Il titolo è stato il titolo con la performance migliore sull’indice Hang Seng, che è cresciuto dello 0,9%.
Scion Asset Management di Burry ha aumentato le sue partecipazioni in Alibaba e nel peer JD.com (HK:9618) (NASDAQ: JD), con quest’ultimo che è diventato la sua partecipazione più grande nel primo trimestre, secondo un documento 13-F mostrato all’inizio di questa settimana. Scion ha aumentato la propria partecipazione in JD dell’80%.
Alibaba è stata la seconda partecipazione più grande del fondo, con Scion che ha aumentato la sua posizione nel colosso dell’e-commerce da 50.000 azioni a 125.000 azioni, per un valore di circa 9 milioni di dollari.
Burry, che notoriamente predisse e shortò la crisi immobiliare statunitense del 2008, nell’ultimo anno ha acquistato titoli tecnologici cinesi fortemente scontati, scommettendo che il settore si riprenderà seguendo una più ampia ripresa post-COVID dell’economia cinese.
Mentre le azioni cinesi hanno fallito nel 2023, la scommessa di Burry sembra ora dare i suoi frutti nel 2024. Alibaba è scambiata in rialzo del 14% finora nel 2024, mentre JD.com è in rialzo del 21%.
I guadagni sono arrivati anche quando Alibaba ha deluso gli utili del primo trimestre. JD, tuttavia, ha superato le aspettative con i suoi utili del primo trimestre giovedì.
Tuttavia, il mercato azionario cinese in generale ha segnato un forte rimbalzo negli ultimi due mesi, poiché gli investitori globali si sono lentamente avvicinati ai titoli locali in un contesto di persistente sostegno da parte del governo.
Nell’ultimo anno la Cina è stata anche vista porre fine a una crociata normativa contro i suoi giganti di Internet, mentre Pechino cercava tutte le strade per rilanciare la crescita.