Home » News » Dovreste comprare o vendere azioni statunitensi dopo la brutta sessione di ieri?

Dovreste comprare o vendere azioni statunitensi dopo la brutta sessione di ieri?

Il mercato azionario statunitense ha avuto una brutta giornata ieri, come dimostra l’indice Nasdaq 100 in calo del 5,1% o l’S&P 500 in calo precipitoso. Quindi cosa dovreste fare con le azioni statunitensi ora?

Giovedì scorso le azioni statunitensi sono rimbalzate dai minimi e poi si sono rafforzate per le prossime due sessioni. Gli investitori sono stati sollevati dal fatto che l’indice S&P 500 abbia evitato un mercato ribassista (ossia, un calo di oltre il 20% dai massimi), anche se l’indice Nasdaq 100 era già scambiato nel territorio del mercato ribassista.

La brutta sessione di ieri ha visto il Nasdaq 100 estendere le sue perdite. È sceso di un altro 5,1% segnando il giorno peggiore dal 5 maggio.

L’indice è ora in ribasso del 28% dai massimi storici, mettendo pressione sugli investitori a lungo termine e tentando anche coloro che hanno fondi da parte di acquistare il calo.

La performance dell’S&P 500 non è peggiore, ma si sta rapidamente avvicinando al territorio del mercato ribassista. L’indice è sceso del 17,7% nei primi 95 giorni di negoziazione del 2022, il secondo peggior inizio di anno nella storia.

Quindi è il momento di acquistare azioni dopo questo calo? O è meglio vendere perchè ci si aspetta più ribasso? Ancora più importante: perché le azioni scendono?

La Fed continuerà ad aumentare i tassi nonostante il calo delle azioni

Il motivo principale per cui le azioni statunitensi vengono scambiate o si avvicinano a un mercato ribassista è la politica monetaria della Federal Reserve. La Fed ha intrapreso una missione disperata per ridurre l’inflazione e per farlo sta usando tutti gli strumenti a sua disposizione.

Il presidente della Fed, Jerome Powell, ha recentemente ammesso in un’intervista al Wall Street Journal che, col senno di poi, la Fed avrebbe dovuto alzare il tasso sui fondi molto prima. Pertanto, ha lasciato intendere che la Fed sia indietro coi tempo e che è necessario un ulteriore inasprimento.

Attualmente, il mercato vede altri due rialzi dei tassi nei prossimi due incontri, ciascuno di 50 punti base o anche di più. Ma la grande domanda è: il calo dei mercati azionari è sufficiente per far deragliare la Fed dall’inasprimento?

Ha funzionato in passato, quindi perché non funziona ora? La risposta è che l’inflazione non è stata così alta per più di 40 anni, quindi la Fed non rischierà di perdere credibilità e farà tutto il necessario per ridurla.

L’S&P 500 è ribassista se è inferiore a 4.200

Il quadro tecnico supporta anche il caso ribassista. Dopo la rottura al di sotto dei 4.200 cardine, la propensione rimane ribassista per l’indice S&P 500.

Tutto sommato, c’è ancora molta strada prima della riunione di giugno della Fed. A meno che l’indice S&P 500 non rimbalzi al di sopra dell’area cardine, il percorso di minor resistenza porta al territorio del mercato ribassista.